Editoria Precaria (ma non solo)

Tra disoccupazione e precariato selvaggio

Cambiare settore: qual è l’alternativa?

crisi-lavoroQuando ti viene l’herpes al pensiero di riprendere in mano un lavoro, che sia di redazione, editing, correzione bozze, forse sei arrivato al limite. Quando ogni tua fibra si ribella all’ostinazione di mantenere certi rapporti con certe aziende, forse non è il caso di perpetrare questa tortura.

Alla veneranda età di 36 anni, in poche parole, mi sono già rotta. Di lavorare in questo settore. Possibile? Certo (qui lo spiego). Il vero problema però non è questo. Il vero problema è l’alternativa. Lascio l’editoria, ok, ma poi?

Di alternative, a dire il vero, ce ne sono: uffici stampa, web editor, social media manager, copywriter, pubbliche relazioni, eventi ecc. Tutti settori che vanno “alla grande”, come noterete. Ma a parte questo, sono tutti lavori che seguono bene o male le stesse logiche dell’editoria e vorrei evitarli come la peste.

E, poi, siamo seri: che cosa so fare a parte lavorare con virgole, parole, frasi, immagini e didascalie? Niente. Niente a un livello professionale.

Lo dico da mesi. Devo trovare un’altra strada, un’alternativa. Lo dico da quando sono una disoccupata d.o.c. (ossia privilegiata, con il sussidio). Ma in 7 mesi, dico 7 mesi, non sono riuscita a venirne a capo.

Sono proprio intrappolata, perché poi, a livello pratico, io continuo ad amare il mio lavoro. Ma non può bastare. È come innamorarsi dell’uomo sbagliato. Sarà sempre sbagliato, anche se ti fa toccare le stelle una volta su 100.

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E ci ho messo anni a capirlo nella vita sentimentale. Sarà ora che mi dia una mossa anche nel settore professionale. Sarà che devo crescere anche in questo caso. Maledetta lentezza. Sarà che devo guardare il “problema” da tutt’altra prospettiva…

Qualche suggerimento per favore?

 

11 commenti su “Cambiare settore: qual è l’alternativa?

  1. fra_dolcino
    19 febbraio 2014

    Formazione? Corsi di scrittura per bambini? Scrivere per riviste femminili? Lo sò, poco remunerativo e tanto tempo per ingranare. Non saprei, io lavoro in un call center, è un esperienza demenziale. E ho 36 anni….

    • Bia
      19 febbraio 2014

      Ciao Fra dolcino, assumono da te? 🙂 A parte gli scherzi, immagino il tuo disagio e ho paura che quando terminerà l’assegno di disoccupazione saremo sulla stessa barca.
      Ho pensato ai corsi di formazione, ma volendo cambiare settore mi si apre un mondo in cui non so scegliere: corsi per umanisti mi fanno ridere (https://editoriaprecaria.wordpress.com/2013/05/14/master-corsi-professionali-scuole-post-laurea-per-umanisti/) altri corsi… non so come barcamenarmi e né in quali settori.

      (Le riviste femminili sono tra le più bastarde in fatto di remunerazione, scrittura per bimbi invece è una bellissima idea!)

      Grazie del commento! 🙂

  2. NonnaSo
    19 febbraio 2014

    meh.. dal marketing nel turismo mi sono riciclata al …webmarketing nel turismo (ma anche oltre io andrei…, ma visto che sono “un’autorità” – tanne che quando c’è da pagarmi – poi finisco sempre per ricascarci, nel turismo intendo)
    quindi mi sa che non faccio testo!! ahahah e infatti sto nella stessa tua…

    • Bia
      19 febbraio 2014

      eh sì, ci si ricasca perché è il mondo che conosciamo e che ci conosce, bene o male. Ma è un circolo vizioso che sento di dover interrompere. Conoscendo i miei tempi potrebbe essere nella prossima vita :S

      • NonnaSo
        19 febbraio 2014

        nuoooo. la prossima vita è adesso. ormai siamo morte e sepolte e già rinate, non te ne rendi conto? io si 😀

      • Bia
        19 febbraio 2014

        ahahahahah! già è vero 🙂

  3. Pingback: Cambiare settore: qual è l’alternativa? (di PhilosoBia) | Evaporata scrittrice

  4. contevlad
    25 febbraio 2014

    vai a fare un corso di gelataia e yogurteria…. poi ti assumiamo Io e Betty 😀

  5. gattide82
    1 marzo 2014

    Ciao! Ho il tuo stesso problema solo che io mi occupo di grafica e mi sono davvero rotta di questo ambiente lavorativo !

    • Bia
      3 marzo 2014

      Allora siamo sulla stessa barca… 😦 Speriamo di trovare qualcosa di valido, un’alternativa decente presto!

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