1. Sposati un uomo (o una donna) benestante che potrà sostenerti economicamente grazie al suo lavoro mentre tu lavorerai gratis o quasi. Quando e se lavorerai.
2. Assicurati che il coniuge sia anche di buon cuore, oltre che di buon portafoglio, così asseconderà la tua aspirazione come si fa coi bambini che vogliono fare l’astronauta: sorriderà e ti dirà che potrai fare quello che vuoi perché vali. È fondamentale.
3. Se vuoi fare il giornalista sappi che non diventerai mai Montanelli, però la Clerici da qualche parte è arrivata. Anche La Senette (forse… dov’è finita la Senette?). Anche la Toffanin. Grandi firme.
4. Se vuoi fare il redattore editoriale fai prima un corso di sushi: ti insegnano a usare bene i coltelli e ad affilarli come quelli di dr Jeckyll.
5. Se hai qualche velleità di far carriera, scordatele.
6. Se pensi che lavorare in ambito culturale sia “cool” e adatto a te, che sei un intellettuale e ami leggere libri, passa un pomeriggio a guardare i programmi di Canale 5 o Studio Aperto: hanno lo stesso target a cui aspira tutta l’industria “culturale”. Cerca di allinearti.
7. Preparati a lavorare per qualche anno gratis. So che lo fanno tutti, ma intendo dire che lavorerai gratis (o quasi) dopo i 54 stage gratuiti che avrai già fatto.
8. La meritocrazia in Italia non esiste, lo sai. In editoria è spesso un difetto, perché mette ombre ambigue su chi è assunto (o sul raccomandato) che non ha alcun merito. Oddio, non quello di saper lavorare. Altri meriti forse ne ha…
9. Se vuoi fare la free-lance perché è troppo figo lavorare quando vuoi, ai ritmi che vuoi, da casa tua al calduccio, assicurati di avere un’autostima immensa. Il tuo ego deve vincere tutte le volte che sarai trattato come l’ultima ruota dell’ultimo carro dell’ultima parata. Cioè sempre.
10. Devi avere una salute di ferro: ammalarsi è l’ottavo peccato capitale.
Se poi volete DAVVERO cercare lavoro in questo meraviglioso settore, ecco cosa vi consiglierei io: Come cercare lavoro in editoria (sul serio)
L’ha ribloggato su PhilosoBiae ha commentato:
Perché bisogna riderci sopra, sempre e comunque 🙂
Pingback: Vuoi lavorare in editoria? Alcuni consigli (ironici, ma non troppo) Reblog da Editoria precaria | Evaporata scrittrice
Già fatto! Tutto! Più volte! Sempre dalla parte di chi lavora e alla fine si trova con un pugno di mosche in mano, quando non è un pugno in un occhi o un calcio in culo in uscita.
Spero tu abbia trovato anche un partner ricco 😀 😉
Pugni e calci… a iosa…
“Se vuoi fare il giornalista sappi che non diventerai mai Montanelli, però la Clerici da qualche parte è arrivata. Anche La Senette (forse… dov’è finita la Senette?). Anche la Toffanin. Grandi firme.”
Mi viene da piangere.
No dai, ho calcato un po’ la mano ma ci sono fior fiori di giornalisti bravi che sono partiti da zero… Certo, sull’onda di “uno su mille ce la fa”, ma comunque ce l’hanno fatta. Non chiedermi nomi che non mi vengono in mente ora 😀 (scherzo eh!)
(o ti veniva da piangere per le risate? 😉 )
In parte per le risate, in parte seriamente, haha.
Che dire??? fantastica…La speranza è l’ultima a morire? La mia è già sepolta da tempo immemore!!!
Per questo ho aperto il mio blog, non guadagno nulla ma almeno sono redattrice di me stessa! 🙂
Ma quanto ti capisco! Io sono nella stessa situazione, finché le finanze permettono… poi non lo so… non lo so proprio…!